Dittico di Pasqua – Quadro II – Gloria di Vivaldi


Dopo il Requiem di Fauré, inno di dolore per l’abbandono della vita terrena, l’eternità è idealmente celebrata nel magnifico GLORIA DI VIVALDI per Soli, Coro ed Orchestra, che diventa quindi un simbolico inno di resurrezione.
Domenica 5 Aprile 2015 – ore 21.00
Chiesa di San Rocco, Ravenna
Orchestra Arcangelo Corelli
Coro Ludus Vocalis

SOPRANO: ISABELLA ORAZIETTI

CONTRALTO: SARA ROCCHI

DIRETTORE: JACOPO RIVANI

DIRETTORE DEL CORO E MAESTRO ORGANISTA: STEFANO SINTONI

Programma:

Joseph Hector Fiocco – Allegro per archi e basso continuo

George Frederic Haendel – Water Music ­ suite III HWV 350

Antonio Lucio Vivaldi – Concerto per archi e basso continuo “Alla Rustica” RV 151

Antonio Lucio Vivaldi – Gloria in Re maggiore RV 589

QUALCOSA SULL’ AUTORE: ANTONIO VIVALDI

Antonio Vivaldi nacque nella Veneta Republica il 4 Marzo del 1678.
Fin dalla nascita ebbe, per così dire, una doppia consacrazione : quella alla comunità cristiana (fu battezzato alla nascita perché in precarie condizioni di salute, e in seguito prese i voti sacerdotali come voleva la madre) e quella alla musica (il padre era un noto violinista nella Venezia del tempo).
Una vita votata, sembrerebbe, alla ricerca di qualcosa che abita oltre la consueta umana percezione: i misteri di Dio e quelli della Musica.
Forse che la consacrazione alla musica abbia avuto più presa sul Prete Rosso lo si evince dalla sua vastissima produzione musicale (91 sonate, 478 concerti,39 cantate e serenate,una cinquantina di musiche sacre e più di 20 opere) e dalla sua definitiva astensione dal celebrare la messa.
La sua fama di virtuoso del violino e di compositore percorse quasi tutta l’Europa del XVIII secolo, fu apprezzato e contestato (come del resto succede a tutti i grandi) e tra i suoi estimatori si annovera, tra gli altri, Johann Sebastian Bach.
Vivaldi operò come “maestro di strumento” prima e come “maestro di concerti” poi, presso il Pio Ospedale della Pietà a Venezia in un periodo compreso tra il 1703 e il 1720. La maggior parte della musica che scrisse in questo periodo fu composta per una orchestra e coro composta da sole donne e per coro di bambini (ai tempi gli Ospedali erano strutture che appunto “ospitavano”, soprattutto orfani; i maschi vi rimanevano fino all’età di 15 anni, le femmine, che rimanevano anche da adulte, venivano istruite con conoscenze musicali strumentali e vocali, formavano così gli organici orchestrali che Vivaldi sfruttava per le sue composizioni).
A questo periodo produttivo appartiene il Gloria di Vivaldi, molto probabilmente scritto nel 1716. È senza dubbio una della pagine più celebri della produzione vivaldiana, l’organico prevede un coro a quattro parti, due soprani, un contralto, oboe, tromba, archi e basso continuo.

Gloria di Vivaldi - Locandina